mercoledì 19 febbraio 2014

Beppe Grillo e la tempesta di parole


Caro signor Beppe Grillo, il signor Matteo Renzi non sarà un gran simpaticone, probabilmente manterrà un decimo delle promesse fatte, si è più volte contraddetto annunciando di andare a destra e andando poi a sinistra e viceversa e probabilmente, proprio come sostiene lei, farà gli interessi dei soliti poteri forti alla faccia di noi italiani. Per giunta è segretario del PD, partito che ha più scheletri nell'armadio di quanti sono gli armadi di Arcore. Al contrario il suo Movimento Cinque Stelle, non lei, è portatore di ideali sinceri, grande entusiasmo e voglia di cambiare di tante gente stufa dello schifo che è stato. E' forse per questo che lei continua a farne il guastatore? Lo spettacolino da piazzista televisivo, santone telefonico, urlatore di borgata che ha inscenato in diretta streaming a Palazzo Chigi è stata una delle cose più stupide che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi. Le do atto di aver zittito Renzi, uomo che non riesce a restare in silenzio in pubblico per più di 10 secondi. Ma lo ha fatto maleducatamente e con una violenza verbale che non appartengono a chi vuole cambiare le cose ma solo all'arroganza del potere. Parafrasando Voltaire sostengo il "non sono d'accordo con quello che dici ma lotterò fino alla morte perché tu possa dirlo". Il suo zittire l'avversario vomitandogli addosso merda e parole ha sortito in solo effetto: censurare un'opinione differente. E la censura non è del cambiamento ma solo delle dittature. I casi sono due: o le sue argomentazioni, signor Grillo, non reggono il confronto con quelle di Matteo Renzi (non credo); o lei ritiene i suoi "pentastellati" degli emeriti coglioni pronti a cascare nelle spire dell'avversario ammaliatore. Chissà cosa avrebbe mai potuto dire il primo ministro in pectore di così grave da non poter neppure proferire parola. Veniamo alla domanda che le ho posto più su. Perché continua a fare il guastatore del suo movimento? Di cosa crede si parlerà domani? Delle argomentazioni con le quali ha intelligentemente smontato Renzi o del culo che gli ha piazzato in faccia urlando. Ha proprio così tanta paura di rimanere senza lavoro? Meglio continuare a castrare i suoi ragazzi vero piuttosto che lasciarli camminare con le proprie gambe? Torni a fare il comico che a giocare al politico mi ricorda solo il dittatore megalomane di un piccolo stato caraibico.

Nessun commento: