lunedì 29 ottobre 2007

L'ultimissima cena

Massimo Gramellini è sempre degno di essere letto.

da La Stampa di sabato 27 ottobre 2007

Invoco un secolo di tregua per il Cenacolo di Leonardo. Da quando Dan Brown lo ha posto al centro del suo complotto planetario, per l’affresco milanese non c’è più stata pace. La polemica sull’identità del personaggio alla destra di Gesù - Giovanni o la Maddalena - ha attirato addosso al dipinto ancora più turisti. E i turisti hanno attirato ancora più smog. Circostanza smentita ieri dall’assessore alla cultura Vittorio Sgarbi, che ha addossato tutte le colpe del logorio all’improvvido pennello di Leonardo: «Quella cagata di affresco non si può danneggiare più di così».
Sgarbi va capito. E’ inconcepibile che gli studiosi internazionali non abbiano neppure contemplato l’ipotesi che la figura alla destra di Gesù nell’Ultima Cena possa essere lui. Inoltre, avendo egli esaurito la lista di persone da insultare, era abbastanza prevedibile che prima o poi avrebbe cominciato ad attaccar briga con gli oggetti inanimati. Prossimamente prenderà a schiaffi un obelisco egizio e querelerà l’Everest per eccesso di freddezza nei suoi confronti. Passare in quindici anni dagli improperi a Di Pietro a quelli contro Leonardo rappresenta anche per Sgarbi un bel salto esistenziale. Ora che il più è stato fatto, avrà meno remore a definire «cagata» un canto di Dante, una sonata di Mozart o un gol di Maradona. Purtroppo non basta seppellire di letame i capolavori per passare alla storia. Fra un secolo la «cagata» di Leonardo avrà ancora torme di visitatori. Quelle di Sgarbi, invece, non interessano più a nessuno già adesso.

mercoledì 17 ottobre 2007

"La perla alla fine del mondo" di Luca Masali

Trattasi di un libro che consiglio, soprattutto a coloro che pensano che in Italia non sia possibile scrivere la fantascienza.
Elemento scatenante di tutto una scommessa, nel 1924, al Casinò di Montecarlo, tra monsieur Citroen e monsieur Renault (proprio quel Citroen e proprio quel Renault). Il secondo scommette che Citroen non riuscirà mai ad attraversare il Sahara con una delle sue autochenille. Spinto dall'alcool e da qualcos'altro, Citroen accetta la scommessa e mette insieme il più improbabile degli equipaggi per una delle avventure più impegnative nelle quali un uomo possa incappare. I componenti: Citroen, il barman del casinò, una spogliarellista e Matteo Campini, aviatore triestino che ha combattuto per gli austriaci nella prima guerra mondiale e che ora campa facendo il cameriere.

Insomma, cosa lega questa improbabile missione a Manat, la "Cagna del deserto", che in un futuro remotissimo vive rubando componenti elettronici alle stazioni petrolifere abbandonate nel deserto iraniano?

Bellissimi i riferimenti, fin dalla prima pagina, al Corano, alla cultura islamica. Affascinante la sensazione che si prova nel seguire i protagonisti nel deserto a bordo di questa antica automobile cingolata.

Da leggere

martedì 16 ottobre 2007

Quanto è grande l'universo?

Ho appena terminato di leggere "La perla alla fine del mondo" di Luca Masali. Bellissimo libro, lo consiglio, leggetelo, è edito da Sironi.

Ma non è per parlare di questo libro che scrivo, magari lo faccio nel prossimo post. Mi sono ricordato che qualche settimana fa ho incontrato Masali a un festival della letteratura a Chivasso, in provincia di Torino. Si parlava di fantascienza e non ricordo chi riportò una cosa detta da Rubbia, se non erro, in un altro incontro del festival. Questa stessa cosa viene anche riportata da Douglas Adams nel suo "La vita, l'universo e tutto quanto".

Vuoi un'idea della vastità dell'universo? Bene, pensa a qualcosa, a qualunque cosa, anche alla più assurda, tipo un'immensa statua di Berlusconi fatta con il marzapane e alta 45 metri. Ecco, l'universo è così grande che, per il calcolo delle probabilità, da qualche parte quella statua esiste.

Affascinante vero? Spero di non aver annoiato nessuno. ;)

venerdì 5 ottobre 2007

Sindrome o bufala da accerchiamento?

Mastella grida al complotto, dice di essere una vittima, si sente accerchiato.

Beh, speriamo che il cerchio si chiuda presto.

giovedì 4 ottobre 2007

Kate Nash - Foundations

Lei si chiama Kate Nash, la canzone è Foundations. Spero diventi famosa, è davvero brava.

Mastella boys senza pudore

Su Repubblica di oggi il seguente titolo campeggia a pagina 12: "Aerei blu, l'Udeur contro tutti - Usati da tanti, non solo da Mastella".

Ma davvero pensano che siamo così cretini? Ma che razza di risposta è alla sete di giustizia e senso civico che attanaglia gli italiani? Ma se Mastella avesse ammazzato qualcuno come lo avrebbero difeso: "Beh, che sarà mai? In Italia ci sono tanti omicidi, non è mica l'unico". E se avesse rubato una caramella al supermarket: "Sappiamo di un sacco di bambini che fanno la stessa cosa". Ma insomma, se uno si comporta male non è giustificato dal malaffare, dalla maleducazione, dall'inciviltà altrui. Soprattutto se si tratta del Ministro della Giustizia (mi vengono i brividi a ripensare all'ultima considerazione). Diavolo! Dovrebbe dare l'esempio.

Ecco un link per tenersi in allenamento http://mastellatiodio.blogspot.com/

lunedì 1 ottobre 2007

Il giornalismo tradizionale può dare lezioni ai blogger?

Domenica 30 settembre ho fatto un giro a Torino per incontrare un'amica. La fortuna ha voluto che mi imbattessi in uno degli eventi organizzati per la manifestazione "Portici di carta", proprio davanti all'ingresso del Teatro Regio.
C'era Luca Sofri, stava parlando. Su un piccolo palco, insieme a lui, altri tre che purtroppo non ho riconosciuto. Di fronte, una platea di una trentina di persone. L'argomento: non so quale fosse il titolo ma in quel momento Sofri discuteva di blog e giornalismo.

Parafraserò quanto ha detto e mi scuso anticipatamente con lui se quello che racconterò porterà con sé qualche sbavatura al suo pensiero.

Sofri parlava delle critiche che il giornalismo tradizionale porta al mondo dei blog internettiani, forse oggi troppo in vista e troppo osannati dal fenomeno Beppe Grillo. "I blog rappresentano un calderone di informazioni, libere e di parte, ma non verificate. Che razza di giornalismo è questo?" dicono loro.

Sofri ha risposto quanto segue. Quello che "questo giornalismo" dice è vero, almeno in parte. Ma questa è una critica che possiamo accettare da un giornalista dell'Economist, certamente da nessun giornalista italiano. Con quale coraggio si può affermare che il mondo dei blog produce solo notizie non verificate quando questa settimana tutti i quotidiani nazionali si sono scandalizzati raccontando la storia del vecchio di Cagliari costretto a rubare in un supermercato un pacco di pasta e un pezzo di formaggio perché con la pensione non riusciva a farcela?

Non è stato un giornalista ha scoprire che era una bufala. E' stato il comune di Cagliari che, sentendosi preso in mezzo, ha cercato il vecchio, ha scoperto che non esisteva, ha scoperto che la foto del supermercato apparsa su tutti i quotidiani era la foto di un supermercato della Valle d'Aosta. Questo è giornalismo che verifica le fonti? O i giornalisti che scrivono queste cose senza verificare si limitano semplicemente a copiare i comunicati stampa. Non si è neanche riusciti a capire chi avesse inventato la bufala.

Come può questo giornalismo dare dare lezioni deontologiche ai blogger, dico io, tears77.

Grazie a Luca Sofri. E invito tutti ad ascoltare la sua trasmissione, Condor 2.0, in onda tutti i giorni su Radio 2 dalle 16 alle 17 e condotta con l'ottimo Matteo Bordone.