mercoledì 24 marzo 2010

I lacrimoni sono venuti anche a me



Buongiorno

Appesi a un palloncino

Massimo Gramellini
Sento l’esigenza di una boccata d’aria pura. Perciò, a chi se la fosse persa, vorrei raccontare la piccola storia di assoluta meraviglia che è apparsa nei giorni scorsi su «Specchio dei tempi». Comincia col funerale di Claudio, custode di una scuola materna di Torino, amatissimo da bambini e genitori per la sua disponibilità. Un italiano di quelli che piacciono a noi, che con un gesto o una parola di buon senso riescono a stemperare i problemi e a colmare i vuoti della struttura in cui lavorano. I bambini riempiono fogli di messaggi e disegni per Claudio. Poi, con la serietà di cui solo loro sono capaci, decidono di recapitarglieli. Come? Ma che domanda stupida, scusate. Attaccandoli a un palloncino in grado di volare fino a lui.
Detto fatto: il palloncino carico di corrispondenza viene liberato nel cielo di Torino. Per un paio di settimane non se ne sa più nulla. Quand’ecco che alla scuola materna arriva una lettera. «Sono una nonna di 70 anni e abito a Parma. Anch’io ho dei nipotini che vanno all’asilo. Volevo dirvi che il palloncino del vostro amico Claudio è arrivato. Caduto su un prato verde appena scoperto dalla neve. Io ho ricordato il vostro amico nelle mie preghiere, ma sono certa che da lassù sarà lui a proteggere voi, che siete stati capaci di un gesto così gentile».
La prima volta che l’ho letta mi sono venuti i lacrimoni. E anche adesso, insomma. Sarà l’età che avanza. O forse la consapevolezza che fin quando ci saranno persone come Claudio, come la nonna di Parma e come quei bambini, non proprio tutto è perduto.

mercoledì 10 marzo 2010

Amore ritorna!


Non so se la donna di questo tizio l'ha lasciato perché lui ha combinato qualcosa o perché si è trovata un altro. quel che è certo è che a lui non mancano intraprendenza e ottimismo.

giovedì 4 marzo 2010

Folle!

I governanti che ci meritiamo


Il ministro La Russa suggerisce tra le righe (ma neanche tanto) l'uso della forza. Il presidente Schifani la butta sul "volemose 'bene". Stranamente, per una volta, il premier Berlusconi tace e non grida al complotto comunista, tanta forse è la vergogna per l'operato dei propri peones.

Il gruppone destro, ma fosse stato quello sinistro forse sarebbe stata la stessa cosa, ancora una volta evidenzia la distanza fra politica italiana e mondo reale. Nel mondo reale l'imprenditore che dimentica una delle 125 firme sulle 125 pagine dell'offerta per una gara d'appalto, viene escluso senza appello. Nel mondo reale, quando la signora Cesira si presenta allo sportello postale per pagare le tasse con 5 minuti di ritardo, non ha la possibilità di tornare comodamente il giorno dopo per farlo senza conseguenze. Può tornare comodamente il giorno dopo ma pagherà una mora. Nel mondo reale se commetto un'infrazione pago la multa, non mi appello al presidente della Repubblica.

"Così non si garantisce il diritto al voto" ha tuonato tra gli altri anche il ministro Tremonti. Ben gli ha risposto Bersani (chissà cosa avrebbe detto se si fosse trovato al posto del ministro dell'economia?): "La volontà popolare non è dio! Ma il diritto di voto viene esercitato nel rispetto della Costituzione, delle leggi che ne derivano e dei regolamenti".

Il diritto di voto si esercita anche grazie alla solerzia e capacità di coloro che mi vogliono rappresentare e che io voglio mi rappresentino. Ma se costoro sono tanto inadeguati da non essere in grado di presentarsi in orario ad un appuntamento o di compilare correttamente dei moduli, come posso credere che scriveranno, e leggeranno, correttamente il prossimo trattatto multilaterale europeo? Come posso pensare che rispetteranno le scadenze per raggiungere gli obiettivi prefissati? Non per niente siamo il paese dei "decreti milleproroghe".

Un popolo ha i governanti che si merita. I nostri sono così incapaci da escludersi da soli.

mercoledì 3 marzo 2010