Sono passati ventiquattro secoli da quando un filosofo stoico disse che gli dei ci avevano dato due orecchie e una sola bocca per ascoltare di più e parlare di meno.
Massimo Gramellini, La Stampa, 24 aprile 2007
martedì 24 aprile 2007
venerdì 20 aprile 2007
La violenza allo Stato
Il folle coreano che in Virginia ha dato vita a "Columbine atto II", i tre fetenti di Torino che hanno preso a pistolettate un fioraio per una banale lite di "precedenza statale", episodi che, come sempre accade di fronte alle tragedie, portano alla ribalta un annoso problema: giusto dare ai cittadini la possibilità di detenere un'arma? Bush dice che mai censurerà il secondo emendamento: gli americani hanno il diritto di avere armi per difendersi. "Il coreano sparatore ha violato la legge: è vietato portare le armi nei campus universitari". Io mi chiedo: ma quest'uomo ci è o ci fa? Qualcuno può dire che c'è talmente tanta delinquenza in giro che è giusto tenere un'arma in casa, per difendersi, solo in casa: ma chi impedirà a "onesti" malintenzionati di portare quest'arma anche fuori casa. Se l'arma non c'è non può essere usata fuori casa e neanche in casa, per ammazzare moglie, marito e figli perché il pinguino si è rotto e il caldo ci ha dato alla testa. Tanto, quale vantaggio ci può dare la pistola in casa se anche il malvivente che ci viene a derubare l'avrà comprata al supermercato per "difendersi in casa sua". Io sparo, lui spara: nella migliore delle ipotesi io miro meglio di lui e lo faccio secco mentre la sua pallottola mi sfiora. Ma è solola migliore delle ipotesi: infatti nel 90% dei casi, l'onesto cittadino che tiene l'arma in casa per difendersi, la saprà a mala pena maneggiare: insomma, senza pistola, il ladro ti entra in casa, ti tira uno sganassone e si prende i gioielli di famiglia; davanti alla pistola, il ladro ti spara con la sua e poi si prende comunque i gioielli di famiglia. Beh, che guadagno ci sarebbe allora a tenere una pistola in casa? Le armi allo Stato, ogni filosofo politico, che fosse liberale o illiberale, è sempre stato d'accordo su questo punto: lo Stato deve avere il monopolio della violenza. Solo così si riduce il sangue versato.
giovedì 19 aprile 2007
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