lunedì 29 giugno 2009

OBLIVION - Cazzottissima - La Canzone del Sole

Avevamo già visto gli Oblivion alle prese con Manzoni. Questa volta fanno a pezzi, ottenendo un prodotto altrettanto valido, La canzone del Sole di Battisti.

«Scappo. Qui la ricerca è malata»

Cervelli in fuga - Rita Clementi, 47 anni, 3 figli: sistema antimeritocratico
«Scappo. Qui la ricerca è malata»
Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma

Una laurea in Medicina, due spe­cializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di geneti­ca dell’Università di Pavia. Rita Cle­menti ( foto a sinistra), 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origi­ne genetica di alcune forme di lin­foma maligno, in questa lettera in­dirizzata al presidente della Re­pubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Ita­lia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importan­te centro medico di Boston.

Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito al­la loro madre. Vado via con rab­bia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedi­zione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chie­dere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinuncian­do ad essere italiana.

Signor presidente, la ricerca in questo Paese è ammalata. La cronaca parla chiaro, ma oltre alla cronaca ci sono tantissime realtà che non vengono denun­ciate per paura di ritorsione perché, spesso, chi fa ricerca da precario, se denuncia è auto­maticamente espulso dal «siste­ma » indipendentemente dai ri­sultati ottenuti. Chi fa ricerca da precario non può «solo» contare sui risultati che ottie­ne, poiché in Italia la benevo­lenza dei propri referenti è una variabile indipendente dalla qualità del lavoro. Chi fa ricer­ca da precario deve fare i conti con il rinnovo della borsa o del contratto che gli consentirà di mantenersi senza pesare sulla propria famiglia. Non può per­mettersi ricorsi costosi e che molto spesso finiscono nel nul­la. E poi, perché dovrebbe adi­re le vie legali se docenti dichia­rati colpevoli sino all’ultimo grado di giudizio per aver con­dotto concorsi universitari vio­lando le norme non sono mai stati rimossi e hanno continua­to a essere eletti (dai loro colle­ghi!) commissari in nuovi con­corsi?

Io, laureata nel 1990 in Medi­cina e Chirurgia all’Università di Pavia, con due specialità, in Pediatria e in Genetica medica, conseguite nella medesima Uni­versità, nel 2004 ho avuto l’onore di pubblicare con pri­mo nome un articolo sul New England Journal of Medicine i risultati della mia scoperta e cioè che alcune forme di linfo­ma maligno possono avere un’origine genetica e che è dun­que possibile ereditare dai geni­tori la predisposizione a svilup­pare questa forma tumorale. Ta­le scoperta è stata fatta oggetto di brevetto poi lasciato decade­re non essendo stato ritenuto abbastanza interessante dalle istituzioni presso cui lavoravo. Di contro, illustri gruppi di ri­cerca stranieri hanno conferma­to la mia tesi che è diventata ora parte integrante dei loro progetti: ma, si sa, nemo profe­ta in Patria.

Ottenere questi risultati mi è costato impegno e sacrifici: mettevo i bambini a dormire e di notte tornavo in laboratorio, non c’erano sabati o domeni­che...

Lavoravo, come tutti i precari, senza versamenti pen­sionistici, ferie, malattia. Ho avuto contratti di tutti i tipi: borse di studio, co-co-co, con­tratti di consulenza... Come ul­timo un contratto a progetto presso l’Istituto di Genetica me­dica dell’Università di Pavia, fi­nanziato dal Policlinico San Matteo di Pavia.

Sia chiaro: nessuno mi impo­neva questi orari. Ero spinta dal mio senso del dovere e dal­la forte motivazione di aiutare chi era ammalato. Nel febbraio 2005 mi sono vista costretta a interrompere la ricerca: mi era stato detto che non avrei avuto un futuro. Ho interrotto una ri­cerca che molti hanno giudica­to promettente, e che avrebbe potuto aggiungere una tessera al puzzle che in tutto il mondo si sta cercando di completare e che potrebbe aiutarci a sconfig­gere il cancro.

Desidero evidenziare pro­prio questo: il sistema antimeri­tocratico danneggia non solo il singolo ricercatore precario, ma soprattutto le persone che vivono in questa Nazione. Una «buona ricerca» può solo aiuta­re a crescere; per questo moti­vo numerosi Stati europei ed extraeuropei, pur in periodo di profonda crisi economica, han­no ritenuto di aumentare i fi­nanziamenti per la ricerca.

È sufficiente, anche in Italia, incrementare gli stanziamenti? Purtroppo no. Se il malcostu­me non verrà interrotto, se chi è colpevole non sarà rimosso, se non si faranno emergere i migliori, gli onesti, dare più soldi avrebbe come unica con­seguenza quella di potenziare le lobby che usano le Universi­tà e gli enti di ricerca come feu­do privato e che così facendo distruggono la ricerca.
Con molta amarezza, signor presidente, la saluto.

Rita Clementi
29 giugno 2009

venerdì 19 giugno 2009

Noemigate: parte seconda

Oggi la Pravda (Il Giornale, per chi mancasse di senso dell'umorismo o per chi avesse rimosso la storia precedente al 1989) pubblica in prima, in quarta e in quinta pagina, le gigantografie del servizio fotografico in lingerie di Patrizia D'Addario, la gola profonda (non ci sono doppi sensi) di quello che, come ad altri, mi piace definire il "Noemigate parte seconda". Il fine, per proteggere la reputazione sempre più pecoreccia del nostro premier, è naturalmente quello di screditarla facendola passare per una "mignotta qualunque", una per niente attendibile perché donna di facili costumi.



La macchina propagandistica del capo del Governo è formidabile: nel giro di 24 ore ha censurato l'inchiesta di Bari sui Tg nazionali, ha rigirato la frittata mettendo Massimo D'Alema al centro di tutto, e sul quotidiano governativo ha pubblicato 10 pagine di ricostruzioni che incensano il premier infangando i suoi accusatori.

Quello che mi colpisce è soprattutto la presunzione con la quale si muove il miglior ufficio stampa d'Italia: è sicuro di rivolgersi a dei babbei incapaci di fare 2+2. E forse ha ragione.

Basta digitare "Mara Carfagna" su Google per trovare una serie di fotografie di tette e culi più lunga del curriculum governativo della ministra e del book osé della D'Addario. Ma sì sa: la D'Addario è una zoccola, la Carfagna è "il più bel ministro del mondo".



Vogliamo trovare un colpevole per questa situazione: non cerchiamo in parlamento, cominciamo guardandoci allo specchio.

martedì 16 giugno 2009

Massima insicurezza - Marco Travaglio

Fino al 10imo pensavo parlasse della Cina, fino al 20esimo ho creduto parlasse della Corea del Nord, sono giunto al 30esimo sperando in cuor mio che parlasse dell'Iran. Sono giunto al 36esimo ormai tragicamente convinto che parlava del paese in cui vivo

lunedì 15 giugno 2009

giovedì 11 giugno 2009

Intervento di Beppe Grillo al Senato 10 giugno 2009

I bambini sono di sinistra - Claudio Bisio

Claudio Bisio ci spiega perché i bambini sono di sinistra. Lo fa con parole semplici, dolci, quasi scontate. Liberi di emozionarvi, di arrabbiarvi, e di cercare dentro di voi il bambino che eravate e dirgli che vi manca tanto.

mercoledì 10 giugno 2009

Leader nelle relazioni internazionali



Sì, il nostro premier è un autentico mago delle relazioni internazionali. Da quando c'è lui il nostro paese è sempre più rispettato nel mondo. Forse è per questo che dopo aver beccato i miliardi di euro come "risarcimento" per l'occupazione coloniale (la peggiore che la storia ricordi), Gheddafi viene a Roma, pianta la tenda nel centro della città e va a trovare Berlu con la foto di un eroe nazionale (anti-italiano) appuntata sul petto.

Amazing Instrument

Questo video ha già qualche anno d'età, ma proprio per questo vale la pena riproporlo per chi non l'avesse ancora visto e per chi ha voglia di rigoderselo.

Il Gramellini odierno


Brunetta dei ricchi e poveri

Massimo Gramellini
A volte basta davvero poco per essere felici. Ieri mi aggiravo negli scantinati del mio pessimismo, quando le agenzie di stampa hanno cominciato a crepitare le dichiarazioni rilasciate dal ministro Brunetta a un convegno di Confindustria. Leggerle ed essere squassato da un’ondata di energie positive è stato tutt’uno. Ma non potevo trattenere quel vento di gioia egoisticamente per me. Volevo condividerlo con chi ne aveva più bisogno. Così sono entrato in un supermercato, brandendo il dispaccio brunettesco come una spada fiammeggiante. E davanti a una coda di impiegati, casalinghe e pensionati ho iniziato la lettura del verbo ministeriale. «Per 30 milioni di lavoratori dipendenti e di pensionati, la crisi ha portato a un aumento del potere di acquisto...». Ho sentito un brusio, ma ho fatto finta di niente, consapevole che il bello doveva ancora venire, «... grazie all’incremento delle retribuzioni e alla diminuzione dell’inflazione...». Il brusio è salito di tono, tanto che ho dovuto alzare la voce. «Il risultato è che la povertà in Italia è diminuita». Sono rimasti zitti di colpo. «Avete sentito cosa dice il ministro? Da quando c’è la crisi siete diventati tutti più ricchi. E non ve n’eravate neanche accorti. Che stupidi a cadere nella trappola della propaganda disfattista. Per fortuna Brunetta vi ha aperto gli occhi». Li ho guardati. Impiegati, casalinghe, pensionati. Anche loro hanno guardato me.
A quel punto mi sono messo a correre.

martedì 9 giugno 2009

Divagazione mediatica

GR2 delle 12.30.

"Pattuglia italiana attaccata a Kabul" - non è una grande novità.
"Gli italiani hanno risposto al fuoco eliminando la minaccia" - significa che hanno ammazzato gli attaccanti.
"Nessuno è rimasto ferito" - immagino fra gli italiani visto che gli altri sono morti.
"Questo attacco è strano visto che fino ad oggi le scaramucce avvenivano in un'altra zona" - scaramucce???!!! Lì sono in zona di guerra, la gente muore tutti i giorni, e la giornalista mi parla di scaramucce???!!!

Ma se moriva uno dei nostri, dio non voglia, lo facevano eroe per aver partecipato ad una scaramuccia?

lunedì 8 giugno 2009

Morte di una democrazia

Chi ha vinto le elezioni europee in Italia?

L'affluenza è stata del 66%. Il 45% dei votanti ha dato il proprio voto al Governo in carica. Significa che questo Governo è sostenuto dal 29% degli italiani. Meno di 1 su 3.

Non posso rispondere alla domanda su chi abbia vinto queste elezioni. Posso però dire chi ha perso: la democrazia italiana.

venerdì 5 giugno 2009

Cronaca di ciò che accade dopo un suicidio

Ieri tornando a casa dopo il lavoro trovo davanti al portone alcune centinaia di persone. E' certamente accaduto qualcosa.
Scioglie ogni perplessità un amico giornalista: il ragazzo di 15 anni che abita sotto di me si è suicidato impiccandosi in mattinata. Non staremo qui a tentare di dare senso a un gesto che ai più può apparire estremamente assurdo ma che senza dubbio, nella mente dello sfortunato protagonista, appariva all'interno di un quadro ben definito, avendo lui trovato anche la compostezza per lasciare uno scritto dietro di sé. Per questo ci sono preti e psicologi.

Quello che mi ha colpito è accaduto dopo. Anni di giornalismo (non che mi consideri un veterano ma ho percorso i miei chilometri e scritto le mie righe) mi hanno reso abbastanza refrattario alle cose tremende che accadono ogni giorno. La tragedia che si è consumata nel palazzo dove abito mi ha fatto provare un enorme dispiacere, ma non mi ha traumatizzato come è accaduto per tante persone intorno.

Ho provato però una grande sensazione di calore al cuore quando in serata, affacciandomi, ho visto che in strada avevano scritto il suo nome con delle candele e tutto intorno c'erano decine di persone abbracciate. C'erano amici, indubbiamente, ma anche perfetti sconosciuti, lì, per dare un ultimo saluto a una giovane vita spezzata da un mondo troppo duro per lei. Nell'orrenda realtà della tragedia, quanto accadeva era bellissimo. Poi è stato rovinato tutto.

E' partito un primo applauso, poi un secondo. Il calore che un momento prima albergava nel mio petto aveva lasciato spazio al fastidio. Cosa stavano applaudendo? Lo spettacolo della sua vita? Il modo terribile in cui aveva deciso di andarsene? Perché la gente ha tanto paura del silenzio? Forse perché lascia spazio al dolore. Offre il tempo per meditare, sulla vita di chi se n'è andato ma soprattutto sulla propria. Se dessimo maggiore spazio ai pensieri, forse avremmo maggiore consapevolezza di quanto accade intorno a noi, delle persone che stanno male. Troppo spesso il frastuono delle nostre vite ci impedisce di accorgerci du quelle degli altri. Probabilmente non sarebbe comunque stato possibile salvare questo ragazzo, però potremmo provare ad abbassare la musica e cominciare ad ascoltare più attentamente chi rimane con noi su questa Terra.

giovedì 4 giugno 2009

Programmi euro-assenti

Dopodomani si vota. Tutti i cittadini italiani ed europei aventi diritto (coloro che non hanno commesso piccoli crimini. Chi ha commesso grandi crimini continuerà ad avere sempre il diritto di voto) saranno chiamati alle urne per confermare l'attuale indirizzo politico del parlamento europeo o per dare una svolta verso nuovi orizzonti.
Analizziamo insieme il programma dei partiti italiani. Cosa hanno in mente per l'Europa?
Allora...
Bene...
Il partito...
...

Qualcuno è in grado di dirmi quale sia il programma dei partiti italiani per l'Unione Europea? Insomma, capisco bene sia poco importante (solo il 70% delle leggi italiane sono recepimenti di regolamenti deliberati a Bruxelles o Strasburgo), però almeno una mezza idea vorrei averla.
Proviamo ad analizzare quanto apparso su giornali e Tg nell'ultimo mese. Il Pdl credo proponga... non lo so. So che ha a che fare con ragazze 18enni e ville in Sardegna ma non ci ho capito molto. Il Pd, se non mi sbaglio troppo, propone di non affidare l'educazione dei figli al premier, come se ne avesse il tempo. Ma nel programma Pdl c'era un grande asilo??? Poi, vediamo, l'IdV ha in programma di dire no a Berlusconi mentre l'UdC ha finalmente preso una posizione chiara e netta dicendo no alle vallette nel Governo. Ora è tutto chiaro!!! Ci sono altri partiti? Non mi pare.

Bene, almeno abbiamo fatto chiarezza sul destino dell'Unione Europea e abbiamo degli strumenti in più per dare il nostro voto in maniera consapevole.

ps. Questa mattina Gramellini suggeriva di non andare a votare per le provinciali. Come dargli torto? Però almeno lì ho le idee molto chiare: guelfi contro ghibellini.