mercoledì 23 gennaio 2008

Accade a Torino


dalla rubrica Specchio dei tempi de La Stampa

Una lettrice scrive:
«Alle 9 di mattina, lunedì scorso, mi reco in auto al lavoro. Al semaforo di Largo Orbassano vedo avvicinarsi uno zingaro di circa 18 anni. Chiede l’elemosina, ma è strano, ha uno sguardo aggressivo. Capisco che non è la solita questua: infatti quel ragazzo apre la portiera e cerca di rubarmi la borsa. Reagisco, urlando, ma lui riesce a prendermi il cellulare.
«Sono sconvolta... tutti vedono, nessuno mi aiuta! Anzi, suonano perché il semaforo è diventato verde. Devo telefonare! Cerco un bar... giro in corso Rosselli, una pasticceria-caffè chic, chiedo di telefonare e spiego che mi hanno rubato il cellulare e che il ladro si aggira nella zona. Il barista risponde che è pieno di cabine, che all'angolo c’è quello che voglio. Pazzesco!
«Vado alle cabine cercando monete, mi accorgo che ci vuole la tessera, vado in un altro bar per telefonare ed anche questi mi rispondono che non hanno telefono ed è pieno di cabine e che le schede le vendono in edicola.
«Sempre molto agitata mi reco in edicola, esiste solo la scheda da 5 euro, non importa: mi basta per avvertire l'ufficio e mio marito perché blocchi il telefono. Trovo le cabine, inserisco la tessera, ma sono tutte fuori uso. Siamo in piena Crocetta, non nel Bronx!
«Disperata vedo un'auto della polizia municipale. La fermo ed urlo che mi hanno derubata, chiedo se possono recarsi nel luogo dove è successo il fatto e se mi lasciano telefonare. Mi rispondono un po’ stupiti, dicendo che ormai il delinquente è scappato e loro sono in servizio (ma soccorrere me non è un loro dovere?), che non possono farmi telefonare e che devo recarmi a fare la denuncia.
«Vado alla polizia in corso Spezia. Chiedo di telefonare, mi dicono che non è possibile, ma insistendo finalmente riesco a chiamare. Ero entrata alle 9,45 ed esco alle 12,45, tre ore per una denuncia...
«Che devo dire, mi sono sentita abbandonata da tutti! Sola nella mia città!».
ROSANGELA STACCHINO

martedì 22 gennaio 2008

La peggiore classe politica d'Europa

Oggi il Financial Times, famoso giornale comunista, afferma che l'Italia vanta la peggiore classe politica d'Europa: come dargli torto? Siamo il paese nel quale il Ministro di Grazia e Giustizia è sotto inchiesta con tutta la sua famiglia per concussione, robe davvero turche. Siamo il paese con i politici più costosi (in termini di stipendi, incapacità, immobilità), ma che producono meno. Siamo il paese in cui il presidente di una Regione viene condannato a 5 anni di reclusione e, anziché dimettersi e starsene zitto chiuso in una grotta di alta montagna per la vergogna, scende in piazza a festeggiare perché nessuno è stato capace di dimostrare che è colluso con la mafia. Siamo il paese in cui una delle regioni più popolose è abbandonata a se stessa, lo Stato si è fatto da parte per lasciare il posto alla malavita, nella quale i rifiuti bloccano l'ingresso delle scuole: robe del genere non succedono neanche in Africa. Siamo il paese in cui i politici passano più tempo in televisione che in Parlamento, il paese in cui partiti con il 3% dei consensi tengono in ostaggio partiti con il 20%. Siamo il paese in cui tutti i politici vanno a messa dal Papa per ingraziarsi quella minoranza di cittadinanza che ancora ha fiducia nel Papa. Siamo il paese in cui la politica si occupa solo di cose futili, ingigantendole sui giornali, perché non è capace, o non ha "interesse", di parlare delle cose importanti.

Indiscutibilmente la perfida Albione ha sempre una parola buona per questa Italietta da quattro soldi, ma oggi più che mai mi sento di dargli ragione.

giovedì 17 gennaio 2008

Anniversario dimissioni di Mastella

Oggi Mastella si è dimesso. Strano che Berlusconi non abbia rivendicato l'interim della Giustizia.

giovedì 10 gennaio 2008

Bush a Gerusalemme. “Teheran ci minaccia pronti a reagire”

Quello in oggetto è un virgolettato sottratto a "La Stampa" di oggi. Ne scrivo perché le parole del presidente americano hanno avuto la forza di sconvolgere le mie certezze in geografia. Ma sono i carri armati iraniani a circolare lungo il confine meridionale statunitense dopo aver distrutto il Messico, o sono quelli a stelle e strisce a pattugliare il confine occidentale iraniano dopo aver annientato l'Iraq? Non ci capisco più niente.