mercoledì 21 maggio 2008

Paura del silenzio?

Da La Stampa di oggi. Credo che se Gramellini fosse nato in un altro paese non avrebbe tanto materiale sul quale lavorare.


Un brutt’applauso
Massimo Gramellini


Dei tre minuti di silenzio osservati dai cinesi per le vittime del terremoto colpiva soprattutto una cosa: il silenzio. Nelle immagini televisive nulla sembrava poter distogliere dal loro rigore quei corpi immobili e quelle labbra serrate. Un miliardo e trecentomila persone capaci di tenere la bocca chiusa e le mani ferme per tre minuti (il totale fa 7415 anni di silenzio: praticamente un’era glaciale). Il confronto con i funerali della ragazza di Niscemi assassinata dai coetanei non avrebbe potuto essere più deprimente. Applausi scroscianti alla bara, persino durante l’esecuzione del «Silenzio» da parte di un trombettiere.
L’applauso in chiesa o durante le commemorazioni negli stadi è un segnale drammatico di decadenza, tanto più perché pochi sembrano darvi peso. E’ figlio della maleducazione televisiva ed esprime l’ansia di riempire un vuoto. Nelle civiltà in declino ha perso il significato originario di approvazione ed è diventato il modo di comunicare agli altri la propria esistenza. Si applaudono i morti per sentirsi vivi, senza esserlo davvero: solo dei morti viventi, infatti, possono avere tanta paura del silenzio, che li costringe a sintonizzarsi con la parte più profonda di se stessi. Ma il ribaltamento degli impulsi naturali ha trasformato il silenzio in un segnale di freddezza e l’applauso in una forma di partecipazione. I cinesi cominceranno a perdere colpi il giorno in cui scopriranno che muovere le mani e la bocca è un ottimo sistema per mettere a tacere il cuore.

giovedì 15 maggio 2008

Marcia su Roma

E' passato solo un mese dalle elezioni e il nuovo Presidente della Camera, l'onorevole Gianfranco Fini, si è già reso protagonista di due svarioni colossali che, in maniera abbastanza inquietante, ci ricordano che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Pur avendo indossato l'abito da pecorella in quel di Fiuggi, il leader di Alleanza Nazionale ha pensato bene, prima di dire che bruciare bandiere in piazza è un gesto peggiore di quello di un branco di neonazisti che uccidono a pugni un ragazzo di Verona; poi, ieri, quando alla Camera il deputato Antonio Di Pietro chiedeva ordine mentre dai banchi della destra si sollevavano insulti e fischi, ha pensato di rammentarci tristi episodi del passato, (qualcuno ha detto Matteotti?), ammonendo il deputato dicendogli che il caos in aula dipende da quello che si dice.

Il prossimo svarione del nuovo Presidente della Camera sarà la proclamazione del Pdl "partito unico"?

mercoledì 7 maggio 2008

Il vero problema è un videogioco

Oggi i ragazzi di Viva Radio 2 mi han fatto arrabbiare. Gli ho scritto:



Cari Baldini e Fiorello,
questa volta avete toppato, avete permesso che la caccia al mostro, tanto amata dai telegiornali e dalla cultura del terrore insita in ogni servizio giornalistico, avesse la meglio anche sulla vostra trasmissione.
Per ben due puntate avete tirato in ballo il videogioco campione di vendite GTA IV parlando di violenza inaudita, gratuita, indicandolo come formatore di menti deviate e futuri serial killer. Signori miei, state generalizzando e semplificando più di Novella 2000, Oggi, Chi e Gente messi insieme.
Avete parlato di stupri facendo cattiva informazione: in GTA non viene stuprato nessuno. Vi siete scagliati contro un gioco messo in vendita "vietato ai minori di 18 anni". Insomma, i 14enni possono andare al cinema a vedere Hostel e la Terza Madre a bere sorsate di sangue e i maggiorenni non possono "giocare" al criminale? Ho detto "giocare" perché solo di questo si tratta.
Siete bravi a stuzzicare la morale benpensante dicendo "escono giochi del genere e poi ci stupiamo della delinquenza giovanile, dei bulli, dei fatti di Verona, Torino e altri", ma di cosa stiamo parlando? Volete cercare un colpevole? Cercatelo in un sistema che non da valori ai propri figli, cercatelo in una televisione che insegna che le cose più importanti sono la bellezza estetica e i soldi facili, cercatelo nei film con Chuck Norris, nei servizi giornalistici terroristici, cercatelo nei governi che, orfani della guerra fredda, spaventano la gente con migliaia di minacce delle quali ormai si fa fatica ad identificare la proveniennza.
Vi siete mai soffermati a guardare la nostra televisione per un giorno intero, 24 ore di seguito? Credo che chiunque, dopo una dose del genere, avrebbe voglia di uscire di casa per ammazzare qualcuno, perlomeno gli autori di certi programmi.
Avete detto che le associazioni dei consumatori e quelle a difesa dell'infanzia non si sono scagliate contro GTA neanche dopo il vostro appello. Innanzitutto credo vi prendiate troppo sul serio: voi fate una "bellissima" trasmissione (cosa della quale sono fermamente convinto) e nonostante siate in grado di movimentare una buona fetta di opinione pubblica, non potete pensare che si dia il via ad una caccia all'untore solo perché l'han detto quelli di Viva Radio 2. In secondo luogo, forse quelli delle associazioni che avete citato sono più informati di voi sull'argomento, e non si sono limitati a leggere una velina che parla di videogiochi e stupri passata dalla redazione della Rai come avete fatto in trasmissione.
Voi avete accusato le associazioni di essere corrotte, di essere schiave del denaro mosso da questo videogioco, di essersi praticamente fatte pagare il silenzio. Sono sicuro che non siete in cattiva fede, ma allora, di nuovo, vi prego di approfondire l'argomento. GTA vende molto, tanto, non perché venga comprato per diventare dei serial killer: viene comprato perché è divertente. Perché, come nei nostri sogni, permette di fare cose che nella realtà non puoi fare o non faresti perché sono sbagliate, da la possibilità di stuzzicare senza conseguenze il proprio lato oscuro.
E per questo motivo vende tanto, fa guadagnare più soldi di un film di Spielberg, e allo stesso modo tanti altri giochi come Halo o World of Warcraft campioni di vendite con all'attivo centinaia di milioni di dollari di guadagno. E mentre succede questo la televisione priva di idee perde pubblico, il cinema privo di idee perde pubblico, tutta gente che preferisce videogiocare perché si diverte di più a sparare a dei pixel facendo finta di essere Superman o Hannibal The Cannibal piuttosto che lobotomizzarsi con una rissa in trasmissione dalla Deusanio o dalla Defilippi.
Allora credete ancora che le associazioni di difesa dei consumatori stiano zitte perché corrotte, o forse sono televisioni e giornali che hanno lanciato una caccia al mostro che non c'è perché nella loro inconsistenza si sentono minacciati?
Riflettete cari amici, riflettete. La vostra trasmissione è bella, voi siete simpatici e geniali, non fatevi fregare da quel sistema che, poiché si sente minacciato nelle sue prerogative e nel proprio immobilismo, vi usa come strumento di una ridicola caccia alle streghe.
Ciao, tanti saluti