giovedì 25 febbraio 2010

Schegge di passione

Nuit Blanche from Spy Films on Vimeo.

Dirigenti di Google colpevoli per il video sul down maltrattato


Non basta il nostro premier a farci apparire all'estero come un popolo di delinquenti (anche colpa nostra in effetti). Ora ci si mettono anche i giudici (quelli che secondo il premier la penserebbero tanto diversamente da lui da essere malati). Con questa sentenza è stata certificata una morale tutta italiana: "del reato non è colpevole chi commette il reato ma è colpevole chi non gli ha impedito di commetterlo". Totale deresponsabilizzazione all'italiana, appunto. Se commetto un omicidio non è colpa mia, ma degli sbirri che non mi hanno bloccato in anticipo!

venerdì 19 febbraio 2010

Povera Italia



Una terribile accozzaglia di luoghi comuni e stereotipi, da vergognarsi a stare sul palco, riempendosi la bocca di parole importanti come famiglia, tradizione, cultura, storia. La manovra politica di Emanuele Filiberto (cominciata tanti anni fa a Quelli che il calcio) ha finalmente raggiunto il suo obiettivo: cantare un manifesto propagandistico del ventennio.

lunedì 8 febbraio 2010

Spiderman di Wes Anderson

Gira voce che il reboot di Spiderman potrebbe dirigerlo Wes Anderson. Ecco come sarebbe. Grandioso!!!

Riflettere prima di parlare


Il Papa: "Alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dell'infanzia"

Finanza distruttiva

Venerdì 5, intervistato da "La Stampa", Joseph Stiglitz puntava il dito contro la finanza sregolata, origine della crisi economica in atto, e che oggi continua a far danni speculando sulle misure intraprese dai Governi per rimediare ai disatri causati.

Propone di aumentare al massimo le tasse sui proventi da capitale perché bisogna tornare a produrre: la finanza non produce nulla se non ulteriori debiti nelle tasche dei poveri.

Ormai, in Italia, nessuno parla più di conflitto di interesse, non è più di moda. Eppure la domanda sorge spontanea (come direbbe il grande Lubrano): come può un Governo fare leggi sfavorevoli ai guadagni da capitale, quando il Capo del Governo è il principale azionista di una banca che fa di hedge fund, future e obbligazioni il proprio core business? Ricordate? "La banca intorno a te". Io mi sento circondato.

Pesci rossi politici

Qualche tempo fa ci siamo fatti questo appunto:


Berlusconi, 15 settembre 2009: "L'Udc pensa agli assessori e alle clientele".


Casini, 15 settembre 2009: “Siamo clientelari? Allora nessuna alleanza con il Pdl”.

Non è passato neanche un anno e sappiamo che queste affermazioni non possono più considerarsi completamente valide.

Oggi ci appuntiamo questa:


Alfano, 8 febbraio 2010: "Berlusconi non sfugge ai processi"


Questi signori sanno di avere a che fare con dei "governati" con una memoria da pesce rosso. Quanto affermato cinque mesi fa sembra infatti già dimenticato. Figuriamoci allora quale valore potranno avere le parole di Alfano fra tre anni, alla fine della legislatura.

venerdì 5 febbraio 2010

I danni mortali del neoliberismo

Questo articolo è stato pubblicato oggi a pagina 3 de "La Stampa".
Merita di essere letto con attenzione anche perché chiunque abbia seguito almento un corso di economia all'università ha studiato su un manuale di Stiglitz.



Il premio Nobel

articolo di STEFANO LEPRI

«E’ un paradosso assurdo, da voi in Europa - si infervora Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia 2001 - una ironia della storia. Non lo vede? I governi hanno contratto molti debiti per salvare il sistema finanziario, le banche centrali tengono i tassi bassi per aiutarlo a riprendersi oltre che per favorire la ripresa. E la grande finanza che cosa fa? Usa i bassi tassi di interesse per speculare contro i governi indebitati. Riescono a far denaro sul disastro che loro stessi hanno creato».
Che può succedere ora?
«Aspetti. Non è finita qui. I governi varano misure di austerità per ridurre l’indebitamento. I mercati decidono che non sono sufficienti e speculano al ribasso sui loro titoli. Così i governi sono costretti a misure di austerità aggiuntive. La gente comune perde ancora di più, la grande finanza guadagna ancora di più. La morale della favola è: colpevoli premiati, innocenti puniti».
Come si può rimediare?
«Tre punti. Primo: niente denaro alla speculazione. Negli Stati Uniti come in Europa, bisogna fare nuove regole per le banche. Devono finanziare le imprese produttive, non gli hedge funds. Bisogna impedirgli di speculare».
Una parola. Se è il governo a dirigere il credito, il rischio è di distribuirlo ancora peggio.
«Non credo. Secondo me si può e si deve intervenire. Punto secondo: bisogna imporre tasse molto alte sui guadagni di capitale. Oggi è più vantaggioso speculare che lavorare per vivere. Deve tornare ad essere il contrario».
E poi?
«Punto terzo: in Europa dovete appoggiare i governi in difficoltà».
Si rischia di premiare i politici che governano male.
«No. La prova la dà la Spagna. Oggi è in difficoltà senza aver fatto errori. Il governo aveva un bilancio in attivo fino all’altr’anno; la Banca centrale ha sorvegliato le banche molto bene, tanto che viene citata ad esempio nel mondo. Che colpa hanno? Certo, anche loro hanno visto crescere la bolla, nel mercato immobiliare, e non l’hanno fermata. Ma è l’errore che hanno fatto tutti. Era nello spirito dei tempi. Lo ispirava l’ideologia neo-liberista che ha dominato per molti anni».
In Grecia però hanno sbagliato. Hanno anche truccato i conti.
«Non l’attuale governo, il precedente. Sono stati colpiti dalla crisi della navigazione commerciale, settore importante per loro, e dal calo del turismo. Insomma, perché dobbiamo costringere la gente a fare ancora più sacrifici, se non ha colpa?».
Il debito c’è. Prima o poi gli Stati dovranno ripagarlo.
«Ma perché mai dobbiamo dare retta ai mercati? I mercati non si comportano in maniera razionale, lo abbiamo visto nel modo in cui si è prodotta la crisi. Allora perché mai dovrebbero avere ragione, nel chiedere ancora più sacrifici ai cittadini di quei paesi? In più, anche se la avessero, si comportano in maniera troppo erratica. E per finire, qui è in corso un attacco speculativo: non è che se uno fa bene non lo colpiscono, è che se ti possono far fuori ti fanno fuori».
Come possiamo fare, in Europa?
Dovete costruire dei meccanismi di solidarietà fra Stati. L’Unione deva avere più risorse a disposizione. Si spendono un sacco di soldi per la politica agricola comune, che è uno spreco, mentre...»
Si potrebbero emettere dei titoli europei, gli Eurobonds.
«Certo. E poi occorre tassare le attività nocive. Soprattutto due: la finanza e le emissioni di anidride carbonica. Anche negli Stati Uniti».
Obama riuscirà a imporsi alle banche?
«Sarà una lunga battaglia. Ma la rabbia della gente è forte, e il presidente lo sa. I banchieri hanno contro tutto il resto della popolazione».
Il Congresso è riluttante.
«Spero che non si debba arrivare ad un’altra crisi, prima di riuscire a mettere la finanza sotto controllo. Sarebbe davvero triste. Pensi a quanto danno hanno causato. Lo sa che secondo le rpevisioni del Cbo, l’Ufficio bilancio del Congresso, la disoccupazione comincerà a diminuire sono a metà del decennio? Queste sono cose che restano a lungo nella memoria della gente».

giovedì 4 febbraio 2010

Spazio e tempo




Se questo è un uomo

Massimo Gramellini
Ma come farà a essere israeliano con gli israeliani e palestinese coi palestinesi? Ad affermare, davanti a Netanyahu, che bombardare Gaza fu «una reazione giusta» e due ore dopo, davanti ad Abu Mazen, che le vittime di Gaza sono paragonabili a quelle della Shoah? Zelig si limitava a cambiare faccia, a seconda dell’interlocutore da compiacere. Ma questo è un uomo in grado di cancellare il tempo e lo spazio. Riesce a stare con il pilota dell’aereo che sgancia le bombe e nel rifugio sotterraneo con i bombardati. In contemporanea, e dispensando a entrambi parole di comprensione. Nella sua vita precedente insegnava ai venditori di pubblicità a essere concavi coi convessi e convessi coi concavi. Una volta li sfidò a salutare cinquanta clienti, trovando un complimento per tutti. Solo stringendo la mano al cinquantesimo, un uomo brutto e sgradevole, rimase perplesso. Poi gli disse: «Ma che bella stretta di mano ha lei!».
Molti hanno letto quei manuali americani che insegnano a infinocchiare il prossimo in 47 lezioni. Ma solo lui ha il fegato di applicarne il precetto fondamentale: credere sempre a quel che dici, anche quando è il contrario di quel che hai appena detto. Una tecnica che evidentemente funziona persino con le vecchie volpi mediorientali. Come farà? Vorrei tanto chiederglielo, se non fosse che lui nel frattempo si è già spostato nella basilica della Natività, a Betlemme, dove sta raccontando ai frati una barzelletta sulla Madonna che avrebbe preferito una femminuccia. A quel punto mi arrendo.