lunedì 14 luglio 2008

La fine del capitalismo?

Una si chiama Fannie Mae, l'altra Freddie Mac, non sono amiche di Brad Pitt e di Angelina Jolie, tantomeno novità paninare di Mac Donald. Sono le due più grandi realtà finanziarie del settore mutui d'America. Metà delle rate che le famiglie americane pagano (sarebbe meglio dire "non riescono più a pagare") per comprare la casa in cui vivono finiscono nelle casse di questi due colossi. Ora però qualcosa non funziona bene. Ora... beh, qualcuno ricorda la crisi dei mutui subprime cominciata circa un anno fa? In quest'epoca dalla memoria corta ci si dimentica facilmente di quanto è accaduto il giorno prima, figuriamoci se qualcuno rammenta una delle più grandi crisi finanziarie degli ultimi 10 anni. Le famiglie americane non hanno più soldi, le banche hanno concesso prestiti senza garanzie a destra e a manca. Risultato: le due megabanche citate all'inizio di questo post hanno oggi un'esposizione finanziaria (debiti) di 5.300 miliardi di dollari la prima, di 4.500 miliardi di dollari la seconda. Totale 9.800 miliardi di dollari. In euro fa circa 6.189 miliardi. Sono ben 11.982.994 miliardi di lire. La domanda sorge spontanea: come è potuto accadere? Come è possibile che questi due simboli del liberismo economico si trovino in queste disastrose condizioni? Eppure ci avevano raccontato che il mercato è capace di autoregolarsi, ci avevano rassicurato dicendoci che il sistema dei consigli di amministrazione funziona (vedi Enron), ci avevano convinto che una nazione che si basa sulla trasparenza delle moderne corporation avrebbe messo in ombra l'antiquato sistema del controllo statale su determinati settori chiave. Che dire? Benvenuti al funerale del capitalismo. Il sistema del libero mercato è morto, bello che defunto. Tralasciamo argomenti tacciati di ideologia come il gap sempre più ampio fra poveri e ricchi e la conseguente scomparsa della classe media. Parliamo piuttosto delle Olimpiadi di Pechino 2008, affidate ad un governo che ammazza più cristiani di Teheran ma ha il vantaggio di aver comprato gran parte del debito pubblico Occidentale. Parliamo delle ferrovie britanniche, sulla strada della rinazionalizzazione dopo che la gente si è accorta che i tagli alle spese imposti dal libero mercato avevano fatto aumentare incidenti e ritardi. L'ultimo colpo di grazia al capitalismo selvaggio lo ha dato George W. Bush in persona. Lui, uno dei più grandi sostenitori del libero soldo in assenza di Stato, ha chiesto un intervento d'urgenza al Congresso americano. Si parla di una delle più grandi nazionalizzazioni della storia degli Stati Uniti. il petrolio di quel lurido comunista di Chavez a confronto fa ridere. Questo cosa significa? Il sistema sta mostrando il fianco alle sue più grandi debolezze: alla mancanza di regole, all'assenza di controlli adeguati, all'ingordigia umana. Il capitalismo è sicuramente un ottimo modello economico, ma non può esistere se non bilanciato da un adeguato potere politico. Ruolo del potere politico? Indirizzare, normare, prevenire tutte le devianze dell'economia allo stato brado. Oggi assistiamo all'assalto del potere economico su quello politico. Negli States le lobby hanno da tempo comprato il Campidoglio. Nella nostra Italietta accade con sempre maggiore vigore. E che nessuno provi a negare che l'uomo con il più grande potere economico d'Italia è anche il capo del Governo. Forse è il momento di fare un passo indietro, di tornare al primato della politica (quella sana, chiaramente, non quella dei Mastella). L'alternativa è il collasso, altro che autoregolamentazione.

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