mercoledì 11 marzo 2009

Verso la democrazia dittatoriale

Prima ci hanno tolto la rappresentanza nei consigli comunali, relegando i consiglieri da noi votati ad essere semplici pedine di giochi decisi dal sindaco o peggio dai burocrati del comune.

Poi ci hanno tolto il voto di preferenza nelle elezioni politiche, privandoci completamente di ogni influenza su coloro che son seduti sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama, ora occupati solo da amici degli amici.

Ieri il nano portatore di libertà ha proposto di far votare solamente i capigruppo, dimostrando l'arroganza che caratterizza le sue scelte, manifestando senza pudore l'impunità che è propria di chi oggi sta al potere.

Immagino che il prossimo passo sarà dichiarare la nascità del triumvirato. L'Italia ne conserva ornorevole tradizione: Berlusconi, Fini e Schifani saranno i novelli Cesare, Crasso e Pompeo.

E poi continuano a chiamarla democrazia, ripetendo ossessivamente che qualunque nefandezza compiano è stata fatta "perché gli italiani lo vogliono".

Naturalmente il discorso vale anche per la cosiddetta "sinistra", connivente della "destra" nella distruzione di questo paese. Solo che i secondi sono più furbi.

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