Oggi per un paio di volte ho sentito "Onda verde" alla radio (per i meno informati è la trasmissione con le informazioni sul traffico di Radio Rai). A essere sinceri l'ho ascoltata abbastanza distrattamente, stavo facendo altro, ma entrambe le volte sono stato colpito da una delle informazioni che venivano date. Se non ho capito male di questi tempi, se mi metto in viaggio con l'auto per le Alpi austriache, è tassativamente obbligatorio avere le catene da neve nel baule. Se ti ferma la polizia, che tu sia austriaco o meno, ti becchi il sequestro dell'automobile e un'ammenda di 5.000 euro commutabile in 6 settimane di reclusione. Non credo di essermi sbagliato, il comunicato diceva proprio così. Di tre cose sono certo: la prima, gli austriaci tengono molto alla sicurezza stradale in montagna; la seconda, gli austriaci forse sono un po' esagerati con le punizioni; la terza, se un austriaco in divisa rileva la suddetta contravvenzione non esiterà ad applicare la legge, e si capisce anche come mai in Austria le regole vengono rispettate più che altrove.
Ho trovato simpatico il fatto che questa regola del codice stradale mitteleuropeo venga sbandierata anche al diquà delle Alpi: forse è un complotto ordito dal trittico comunista Bresso, Saitta, Chiamparino per dirottare il turismo invernale delle vallate di Innsbruck verso le splendide discese post-olimpiche; forse è una tattica dell'esecutivo di Vienna per tenere i maschi italiani lontano dalle bionde fraulen austriache; molto più concretamente, conoscendo l'insofferenza degli italiani per le regole, la redazione di "Onda verde" ha pensato di avvertirli per tempo della minaccia incombente perché l'italiano medio non può neanche lontanamente immaginare che ti possano comminare un mese e mezzo di gattabuia per non aver portato con te le catene da neve.
Questo naturalmente succede in Austria, già, perché in Italia cominciano a pubblicare i primi dati sugli ultimi effetti della patente a punti: nulli. Dopo lo spauracchio iniziale l'homo italicus, ma la stessa cosa accade per ogni altra legge del Belpaese, si è finalmente rassicurato del fatto che nessuno gli toglierà mai la patente. Tra la mancanza di controlli e la possibilità di intasare le scrivanie dei giudici di pace con mille ricorsi, il cittadino italiano sa che continuerà a rimanere sempre impunito. Forse è per questo che dall'altra parte delle Alpi alcune cose funzionano meglio.
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