Innegabile. Il presidente del consiglio italiano, ahimé lo hanno democraticamente eletto gli italiani, racconta una balla dietro l'altra, intervallata a una barzelletta sulle balle e ad un commento sulle balle di qualche politico estero. Insomma, è universalmente accettato che di Berlusconi non ci si può fidare. E anche se televisioni di regime e giornali di partito si affannano a chiudere la "fondamentale" vicenda Sky come una grande vittoria del nano portatore di libertà con la conseguente figuraccia della fallimentare ditta Veltroni & co., bisogna considerare che anche questo frangente non è fatto di tinte bianche e nere ma di mille sfumature di grigio, come il fatto che l'Unione Europea non avrebbe mai chiesto al governo italiano di alzare l'Iva sulla televisione satellitare.
Comunque, il vero problema di tutto questo caos resta, rimane, non è altro che questa penosa sinistra italiana. Le ultime elezioni politiche avevano risolto un problema all'homo veltronianus: lo avevano liberato della sinistra ideologizzata, quella che davvero dice sempre la cosa giusta, ma che purtroppo ha perso ogni contatto con la realtà, anteponendo filosofici ideali, alcuni dei quali anche anacronistici, ai problemi concreti della gente. Il condottiero romano della sinistra centrista poteva dimostrare che in quel lato del parlamento c'è ancora concretezza, che lì si capiscono i problemi dell'uomo comune, aveva fin lanciato la splendida idea del "governo ombra" che all'estero, dove fanno e non cincischiano, conta veramente qualcosa. E invece?
Veltroni e co. non sanno dove battere la testa, passano il tempo a litigare fra di loro, sono già preoccupati per la poltrona a quattro anni dalle prossime elezioni (Chaplin non avrebbe mai trovato un copione più divertente della questione Villari). Rimanendo coerenti col passato hanno un solo, unico, inossidabile argomento che li unisce tutti contro la destra di governo: il conflitto di interesse di Silvio Berlusconi. Dimostrazione ne è il fatto che mentre il ministro Giulio Tremonti si affanna a distruggere per l'ennesima volta l'economia italiana per affrontare la più orrenda crisi economica mondiale dai tempi del "venerdì nero di Wall street", Brancaveltrone e la sua compagnia di sbandati sbagliano ancora una volta la mira dimenticandosi dei cittadini. Esempio lampante la vicenda Sky.
I leader della comunità internazionale si affannano in proclami in cui si pongono le energie rinnovabili come antidoto della crisi, varano politiche ecosostenibili. In Italia, invece, proprio nel paese con più sole d'Europa ma anche quello con meno pannelli solari, il governo toglie i contributi agli investimenti ecosostenibili e sta benedetta sinistra non se ne accorge. Il grande problema dell'Italia non è l'arretratezza della sua ricerca, non è l'arretratezza della sua produzione energetica, non è l'arretratezza del suo sistema burocratico: il vero problema dell'Italia è il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi.
Caro Walter siete senza speranza e senza idee. Prodi poteva risolvere il problema "conflitto di interesse" e non l'ha fatto; poteva risolverlo D'Alema, e non l'ha fatto. Non l'avete fatto perché non sapendo cosa dire vi ancorate ad un argomento politico "sacrosanto" che però, ormai, puzza di marcio per quanto lo avete bagnato con i vostri inutili piagnistei.
Non resta che rassegnarci ad almeno 15 anni di dittatura berlusconiana, con l'incubo incipiente di vedere il maledetto al Quirinale.
Qualcosa si muove in quel di Torino, per mano di un uomo che è diventato sindaco quasi per sbaglio ed ha dimostrato di saperlo fare meglio di tanti altri. Ma lo hanno già messo da parte una volta e forse lo faranno ancora.
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